Tv generalista minacciata dal calo degli utenti dalla pay

La tv generalista italiana è sempre meno considerata e apprezzata dagli utenti, che finiscono per scegliere la pay

Tv generalista minacciata dal calo degli utenti dalla pay

Come registrano i dati Auditel relativi al 2014, gli utenti della tv generalista sono in calo. Il numero è sorprendente: quasi mezzo milione di italiani ha deciso di spegnere il televisore o meglio, di guardare un altro tipo di tv. Complice la possibilità di risparmiare anche sui più costosi pacchetti delle emittenti private mettendo gli abbonamenti pay tv migliori a confronto direttamente sul web, molti sono stati i telespettatori a migrare verso i canali tematici.

La programmazione attuale della tv generalista, d'altronde, non sembra molto apprezzata e gli utenti preferiscono optare per contenuti di qualità e per una programmazione più completa. Per gli appassionati di cinema, ad esempio, solo la tv privata garantisce la trasmissione dei film più recenti o ricercati, mentre per gli amanti dello sport mettere i pacchetti calcio sulla pay tv a confronto per godere dell'intera visione del campionato è ormai un gioco da ragazzi.

Alla base dell'abbandono della tv generalista sembra esserci quindi una generale insoddisfazione degli utenti nei confronti dei palinsesti. Dovuta a un calo degli investimenti pubblicitari, che a sua volta si definisce come conseguenza di una crisi economica generalizzata, la scarsa qualità delle trasmissioni pubbliche sembra condannare il pubblico a una dispersione sui diversi canali.

I dati Auditel, infatti, oltre a registrare una contrazione nel numero dei telespettatori, confermano il venir meno di un modello ormai storico definito sull'asse dei due leader Raiuno e Canale5. Se nel 2000 entrambe le reti catturavano l'attenzione del 23% del pubblico italiano, ad oggi raggiungono rispettivamente il 17 e il 16%. E parallelamente le sorelle Raidue e Italia1 passano dal 17 al 7% e dall'11 al 6%.

L'audience, coerentemente con la valutazione negativa attribuita ai palinsesti, si è infatti frantumato in una miriade di piccoli emittenti specializzate in contenuti tematici o addirittura di nicchia. Dai canali per gli amanti del cinema, Iris, Raimovie o Cielo, a quelli dedicati ai bambini, come RaiYoYo o Cartoonito, ai vari Dmax, RealTime, RTL102,5 e MyDeeJay per i giovani, queste reti catalizzano l'attenzione di circa l'1% del pubblico disperdendone il volume.

Se vuole risollevarsi, insomma, la tv generalista non può che darsi da fare nel recupero creativo dei contenuti di qualità riscattando i giudizi negativi che da una decina d'anni piovono sui suoi palinsesti. Solo così facendo potrebbe ritornare a competere con una tv, quella privata che offre sempre più spesso programmazioni spettacolari a prezzi competitivi.

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