Serie A in tv: gli stadi italiani spingono i tifosi a casa

Impianti obsoleti, poco sicuri e deserti scoraggiano i supporter che scelgono il comfort e seguono la Serie A in Tv

Serie A in tv: gli stadi italiani spingono i tifosi a casa

Da una parte ci sono il freddo, i prezzi alti, il disagio di affrontare la strada per assistere a spettacoli sempre più poveri; dall'altra il divano, una birra in mano e il telecomando nell'altra (con facoltà di fare zapping all'occorrenza). Poi c'è il comfort del web, che consente di individuare le offerte migliori e di mettere le offerte di Mediaset Premium a confronto con quelle di Sky Tv, individuando in una manciata di secondi il pacchetto più conveniente. E così, sempre più tifosi rinunciano al fascino istintivo degli spalti e decidono di seguire il campionato di Serie A in tv.

Al di là della perdita di appeal del nostro massimo campionato ascrivibile a fattori tecnici ed economici, una delle piaghe, divenuta ormai endemica, sta nella fatiscenza delle strutture di praticamente tutte le società del Bel Paese, Juventus esclusa. Il problema sicurezza non è mai stato risolto né affrontato con la giusta risolutezza, e non solo. A creare malcontento e far scappare i tifosi ci sono anche fattori come la tessera del tifoso e il caro biglietti. In riferimento all'ultimo punto, Sky e Mediaset non sono certo rimaste con le mani in mano e concorrono a rosicchiare ulteriori fette di mercato, proponendo offerte vantaggiose per vedere il calcio sulla Pay Tv.

Gli stadi italiani, nelle prime dieci giornate del campionato in corso, hanno registrato una media spettatori pari a 21.921 spettatori. Per dare un'idea, secondi uno studio Pluri Cosultoria, in Germania la media è di oltre 43.000, in Inghilterra supera le 36.000 presenze, in Spagna è prossima alle 27.000. E la Francia, con una tradizione calcistica ben meno radicata e appassionata della nostra, ci insegue a distanza ravvicinata e che si riduce di anno in anno.

Milan e Inter pagano con la desertificazione delle curve un andamento stagionale inadeguato alle aspettative; il San Paolo di Napoli, da sempre caratterizzato da supporter fra i più fedeli e veraci, mostra ogni domenica desolanti voragini di pubblico, persino la Roma, ottima seconda del campionato, non si avvicina neppure al tutto esaurito. Unica eccezione è la Juventus, che vince, convince, conquista i tifosi e, soprattutto, è l'unica società italiana, come si sa, a possedere uno stadio di proprietà, nuovo e scintillante. E questo non può essere certo considerato un caso.

Non resta che ringraziare le Pay Tv quindi, che nel frattempo arricchiscono i propri palinsesti di approfondimenti, pre-partita, post-partita, speciali. E le Pay tv, a loro volta, ringraziano gli stadi italiani, le società e la loro miopia, incapaci di fare da degno contraltare.

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